25 settembre 2007
Birmania libera
Nell'ex Birmania, ora Myanmar, un popolo si sta ribellando al suo regime in maniera pericolosamente pacifica e ordinata, guidato dai monaci buddisti dalle caratteristiche toghe porpora. Le manifestazioni di protesta pacifiche, quando riescono, sono sempre quelle più pericolose, per chi è protestato ovviamente, perché l'unico modo per fermarle è usare la forza, dimostrando il proprio torto. Come se ce ne fosse bisogno per un regime militare che è di fatto al potere nonostante nel 1990 abbia perso pesantemente le elezioni, e che già nel 1988 aveva represso nel sangue una rivolta studentesca. Questa volta però il braccio armato del regime sembra essere più prudente che in passato, temendo, pare, una campagna di protesta niente meno che su Youtube. La forza dell'informazione libera continua a farsi sentire.

In questo ambito le reazioni dei due paesi con più peso nella situazione internazionale, Cina e Stati Uniti, mi lasciano davvero perplesso.

Da un lato i cinesi invitano il regime e la popolazione a gestire la crisi "correttamente"... Correttamente?.. La Cina? Lo stesso paese che ogni anno si macchia del sangue di migliaia di manifestanti, per esempio dei separatisti tibetani, e censura tutti i media (internet incluso, solo dalla rete interna cinese ovviamente) che parlano di questi crimini e che argomentano le cause dei dissidenti? Con la forza di quale reputazione parlano di correttezza nella gestione di una rivolta popolare?

Ma dall'altra parte dell'emisfero non sono da meno. George Walker Texas Ranger Bush minaccia di inasprire le sanzioni nei confronti del regime e di chi lo finanzia, riconfermando la propria autonomina alla carica di Giudice del Mondo, mentre farebbe bene a farsi un esamino di coscienza. Cosa ti spinge, George, a scegliere di deporre questo o quell'altro regime? C'è una lista o un'estrazione casuale ogni 3-4 anni? Chissà perché quegli sporchi inutili Paesi senza un fottuto goccino di petrolio si meritano solo sanzioni, e nemmeno un po' della tua sana democrazia d'importazione.

Articoli:
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postato da Dario Biño alle 16:39 | Permalink | nessun commento