18 settembre 2007
No impact man
I problemi ambientali inizialmente erano denunciati da pochi pazzoidi, poi arrivarono gli ambientalisti, movimenti sociali, politici e oggi sono all'ordine del giorno nei governi di tutto il mondo. La risposta del mondo industrializzato è stata quella di trovare un ricavo economico (di breve periodo, sia chiaro che nel lungo e lunghissimo periodo la cosa è implicita) nell'attività di salvaguardia ambientale. Ma nel frattempo negli USA parte un esperimento del tutto singolare chiamato No impact man. Un uomo, Colin Beavan, sta provando a mantenere per un anno con la sua famiglia uno stile di vita a impatto ambientale nullo, il tutto nel centro di Manhattan. Questo significa niente auto né metro né autobus, spesa al mercato biologico e solo prodotti della campagna locale, niente detersivi né, reggetevi forte, carta igienica.

Certamente sviluppo, economia e politica sostenibili non significano tutto questo, non ha senso non prendere la metro, piuttosto bisogna produrre in maniera pulita l'energia che la muove. Siamo di fronte ad un imminente cambio epocale, una cosiddetta rivoluzione energetica è una tappa inevitabile, semplicemente perché il petrolio sta finendo. La domanda da porsi a questo punto è: "Vogliamo finirlo tutto?". A tale proposito mi torna in mente la frase di un mio professore del liceo: «L'età della pietra non è finita perché è finita la pietra»

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postato da Dario Biño alle 15:41 | Permalink | nessun commento