06 settembre 2007
Zapping
È la nevrotica frustrazione della mente assopita che sta cercando di svegliarsi e dirti (dirSi) "OOOOH!! È inutile che cerchi, non c'è niente di niente. Contenuti totalmente assenti. HO VOGLIA DI STIMOLI!!!"

Il fenomeno dello zapping è sintomo che c'è una via d'uscita, non sei ancora del tutto ipnotizzato, ti puoi salvare. In caso contrario ti fermeresti a guardare il primo canale che trovi. Ma, come diceva Elio, "senti una forza dentro che neanche tu sai come" che ti fa sentire di dover per forza torvare qualcosa di nondicointelligente-maalmenointeressante.. ma, ovviamente, non lo trovi! E quindi nervosamente scarichi tutta la tua tensione sul povero tasto "P+" del tuo telecomando, finché non vieni investito dall'immancabile effetto neve e allora ritorni a RAI1 e il giro ricomincia, con uno switch rate sempre maggiore per renderti finalmente conto del paradosso mediatico di massa:

essendo un medium (singolare di media), il mezzo (appunto. Tautologia -0.5 punti) che veicola il contenuto, ovvero l'informazione; e definendo massa una fetta molto significativa della popolazione che, per sua natura, è eterogenea ed esprime attraverso i suoi individui la totalità delle culture, delle mentalità e delle opinioni; come fai a trovare un paniere di contenuti che possa massimizzare gli ascolti, ovvero che trovi riscontro negli interessi del maggior numero di persone che, come precedentemente asserito, ha interessi molto diversi?

La logica insiemistica ci risponde molto semplicemente con un bel "fai tendere a zero i contenuti"! Ma a questo punto, e qui sta il paradosso, non avendo più contenuti da veicolare, a cosa serve il medium? Essendo il sistema mass-mediatico (televisione, carta stampata) un sistema di canali simplex (puoi solo ascoltare, nel nostro caso) si può ancora parlare di comunicazione?

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postato da Dario Biño alle 15:26 | Permalink | nessun commento