30 ottobre 2007
Prestito facile
Qualche anno fa mi trovavo in banca per qualche futile motivo, allora non avevo ancora le idee molto chiare ma, notando un piccolo cartello che pubblicizzava un "prestito facile", già nutrivo forti perplessità sulla necessità di idebitarsi per andare in vacanza. La pubblicità in questione cercava di spingere in particolare i motivi più futili per chiedere un prestito (andare in vacanza, comprare gioielli, fare un regalo di laurea) e senza accorgermene mi scappò il seguente commento: «se fai un prestito per andare in vacanza sei proprio un pirla! Ma piuttosto stattene a casa, oppure punta al risparmio». L'impiegata della banca mi espose i suoi argomenti con perizia, cercando di convincermi che dopo un anno di duro lavoro tutti meritano una settimana di relax in qualche località esotica. Io, che ero ancora un po' confuso ma già intuivo che è meglio non fidarsi di chi lavora in banca, finsi di essere convinto e tagliai il discorso.

Da allora ho avuto modo di capire ed imparare molte cose, e in generale ho sempre confermato una delle mie massime: "In caso di dubbio ascoltare il buon senso è la scelta migliore nel 90% dei casi, e nel restante 10% non è comunque un danno". In particolare oggi so come funziona il sistema dei mutui e dei prestiti bancari. So che quando una banca eroga un mutuo in realtà sta creando dal nulla il capitale che presta, e, soprattutto, so che quando restituisci gli interessi alla banca stai prelevando liquidità dal mercato indirizzandola verso un istituto di credito.

In questo scenario è chiaro che quando nel mercato girano troppi soldi prestati l'economia ne risente parecchio, perché gli imprenditori (oltre che i piccoli consumatori) sono costretti a girare una parte, spesso ingente, delle proprie risorse verso le banche, che, ma è solo una mia opinione, l'unica cosa che sanno produrre è povertà. Già, perché solitamente la banca investe in titoli, compra aziende per rivenderle a pezzi, usa i soldi per creare altri soldi, fa quella che io chiamo fantaeconomia. Non è così che si crea ricchezza. La ricchezza non sono i soldi. La ricchezza è tecnologia, è investire in ricerca e sviluppo, è creare lavoro per produrre beni o servizi che posano aiutare la società a generare nuova ricchezza.

Per questo motivo penso che, prima ancora che arrivi la legge a regolamentare tutto questo, ognuno di noi dovrebbe pensare prima di chiedere un prestito, prima di tutto a cosa ci farà con quei soldi. Se devo finanziare un'impresa, scommettere in un investimento, alimentare una qualunque attività che generi ricchezza, l'indebitamento può avere un senso: con parte di ciò che ho prodotto posso pagare gli interessi alla banca. Ma se mi devo semplicemente comprare la barca per fare il figo con gli amici invidiosi sarebbe opportuno, nell'ottica di un'etica economica e sociale che quasi nessuno sembra avere, lasciare anche perdere.

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26 ottobre 2007
Tronchetti è fuori
Strano che Grillo non ne abbia dato notizia, ma da ieri Pirelli non controlla più Telecom Italia, Tronchetti Provera è fuori. Non è stato sbattuto fuori dai proprietari delle azioni, come avrebbe auspicato il comico genovese, ma da un complicato giro di cessioni per cui ora il controllo è in mano a Telefónica. Cadiamo dalla padella alla brace? Non lo so, sicuramente a succedere il tronchetto non sarà uno stinco di santo, aspettiamo intrepidamente notizie sugli sviluppi, intanto in Telecom si stanno già preparando a hablar español.

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24 ottobre 2007
Nemmeno Darwin era un complottista
Nel 1859 Charles Darwin pubblicava l'origine delle specie, a mio avviso un esempio lampante di non-complottismo. Reputo Darwin un non-complotista perché si rifiutava di credere che qualcuno (in questo caso Dio) avesse creato le specie viventi così com'erano dal nulla, proponendo invece la tesi che a quelle specie, uomo incluso, si fosse arrivati grazie ad una naturale ed automatica evoluzione del sistema (mutazioni genetiche casuali selezionate da clima, catena alimentare, eventi catastrofici, ecc.). Nemmeno il cosiddetto disegno intelligente si concilia molto con la teoria di Darwin perché secondo questa, cosa che molti dimenticano, il processo non sarebbe concluso, anzi, una conclusione non è nemmeno prevista. Nulla vieterebbe al sistema (inclusi, a questo punto, gli interventi antropici) di selezionare nuove specie o estinguerne di vecchie, Homo Sapiens Sapiens compreso.

Allo stesso modo io non credo che ci sia qualcuno che pilota la stampa, controlla le nostre vite con telecamere, RFID e chip identificativi sottocutanei, controlla il tasso di crescita demografica con le telenovelas, diffonde attraverso tv, riviste e fumetti un modello di femminilità, di mascolinità e della sessualità alienanti che giovano solo al mercato del consumo.
Penso invece che la nascita delle diverse iniziative, correnti di pensiero, stili di vita, società per azioni, governi sia del tutto spontanea, naturale e pressoché casuale; e che ci pensi poi la natura di un sistema globale, formato dalle stesse iniziative, correnti di pensiero, stili di vita, società per azioni, governi, a fare selezione, eliminando crudelmente quelle che trovano ostacolo nella configurazione dello stesso sistema che compongono, e avvantaggiando quelle che invece sembrerebbero condotte dal complotto.

A chi è convinto che una decina di famiglie controllino il mondo intero io chiedo: perché? Vale lo sbattimento? Per controllare così bene ogni singola pedina in un sistema così vasto e intricato che comprende, tra gli altri, media, mafie, governi, banche, che sforzo è necessario? Che senso ha poter dire "sono il re del mondo" se poi non hai due minuti per viverci in questo mondo? No, non credo alla teoria del complotto, né alle teorie dei complotti, nella stessa misura in cui non credo all'ipotesi creazionista.
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21 ottobre 2007
Rosso Trevi
Leggo lastampa.it: «Atto vandalico a Roma, versano liquido rosso nella fontana di Trevi». Poi leggo il dizionario Demauro: «Vandalismo: tendenza a rovinare, devastare o distruggere beni altrui per puro divertimento, per incuria o ignoranza delle norme di tutela ambientale». A quanto pare la storica fontana non è stata distrutta, devastata, né tanto meno rovinata, e, dopo averla lavata per bene, non rimarrà nemmeno una macchia, quindi a tutti gli effetti l'azione dimostrativa, simbolica, che ha voluto attirare l'attenzione e ci è riuscita, non è stata sicuramente un atto vandalico.

Continuo a leggere altre testate, agenzie, blog, ma nessuno allega il volantino nel suo testo integrale né lo linka. Con i motori di ricerca le ho provate quasi tutte ma sembra che questa fantomatica "ftm azione futurista" non abbia una pagina web di riferimento. Però qualcuno l'ha letto sto dannato volantino. Se la gente lo cita vuol dire che l'ha letto, giusto? Ho provato a fare un collage di tutte le citazioni che ho trovato e questo è quello che ne è uscito, di più non posso fare.
«Oggi nasce con noi una nuova concezione violenta della vita e della storia, che esalta la battaglia a scapito della pace e disprezza voi leccaculodiartificiosipoteri, schiavi del mercato globale. [...] Inizia così per noi futuristi un nuovo millennio, una nuova adesione alle evolute tecniche e ai nuovi mezzi espressivi, interpretando un rinnovamento totale. [...] Dare forza alla lotta contro gli scialacquamenti del regime, il precariato, l’usura, il mercimonio della bellezza, la falsità della legge, la provvisorietà della vita dei lavoratori, l’incertezza del domani e per la libertà dei popoli. [...] La società mercatocentrica che trascura precari, disoccupati, anziani, malati, studenti, lavoratori, e finanzia iniziative come la Festa del Cinema, attualmente in corso nella Capitale, con 15 milioni di euro scialacquati, 2,5 milioni di euro solo per pagare il conto degli alberghi, e la chiamano festa. Voi solo un tappeto rosso noi una città intera color rosso vermiglio. [...] Quattro cortigiane, una vecchia gallinaccia e un puffo questo è il Cinema di Roma [...] Walter Magno I [...] Noi precari, disoccupati, anziani, malati, studenti, lavoratori, stiamo arrivando con il vermiglio per colorare il vostro grigiore [...] Ci scontreremo contro tutto e contro tutti e con spirito di lotta e sana violenza faremo di questa società grigio-borghese un trionfo di colore. Vi abbatteremo per far rivivere l'arte, la cultura, il lavoro. Insieme a voi vecchi e sopravvissuti di una società mercatocentrica morirà l'arte e la cultura. [...] Eja! marciare per non marcire, lottare per non morire.»
Sul retro: «Una macchia di colore vi tumulerà»

E cos'avrà mai che non va sta Festa del Cinema? I biglietti costano troppo? I film fanno cagare? I biglietti non si trovano perché ce li hanno tutti gli sponsor? Ci sono finanziatori eticamente discutibili (vedi) nonostante ci sia un regolamento sugli sponsor etici approvato dal Comune di Roma? Non lo so. Tutto quello che posso dire è che a me, sinceramente, la Fontana di Trevi con l'acqua rossa piaceva un sacco.

Marcellooooooo vieeeeeeeniiiiiii daaaiiiiiii

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19 ottobre 2007
Sull'eutanasia
Non capisco perché ci sia tanto da dibattere, la soluzione di un Paese civile è una sola. Promuovere la stesura di un cosiddetto testamento biologico in cui specificare varie preferenze o volontà (donazione/non donazione di organi, volontà/non volontà di staccare la spina, sepoltura/cremazione/spedizione nello spazio). Se questo testamento non è stato stilato la decisione viene presa dai familiari. Punto. L'unico dibattito politico che vedo sensato è quello riguardo al caso in cui non ci siano familiari a decidere. Punto. Il Papa può fottersi.
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18 ottobre 2007
Elicottero impoverito
Ancora una notizia di ieri col mio piccolo commento: cade un elicottero della polizia, due i morti (ansa). Per ora, dico io!

Quando cade un elicottero è sempre una tragedia, ma nessuno raccomanda mai di stare alla larga dagli elicotteri caduti, perché continuano a mietere vittime anche dopo l'incidente. Nei rotori dei giroscopi di alcuni aerei ed elicotteri (anche civili), nei contrappesi e in tutte quelle applicazioni estreme dove sono necessarie zavorre di dimensioni ridotte il più possibile (si usava/usa anche in formula uno) si fa spesso ricorso all'uso di nientepopodimeno che uranio impoverito. Le radiazioni emesse da questo materiale, che rimane il metallo più pesante non (eccessivamente) radioattivo, sono molto deboli e facilmente contenibili, nessun rischio quindi durante i voli con velivoli che utilizzano questo materiale. Il problema arriva quando l'elicottero si schianta al suolo e le eventuali fiamme spargono nell'ambiente frammenti o particelle abbastanza volatili del famigerato metallo.

L'uranio si trova in natura come miscela di tre diversi isotopi: il 238, il 235 e il 234. Di questi il primo è quello più abbondante (99.3 %) mentre il secondo è quello più radioattivo e pericoloso, usato per la produzione di energia (e di ordigni nucleari). A questo scopo si cerca di aumentare la concentrazione del 235 fino a livelli del 2-3 %, in un processo detto di arricchimento. Il processo inverso, ma di natura analoga, si dice invece impoverimento, e restituisce un uranio praticamente al 100 % di tipo 238. Uranio impoverito appunto. Molto poco radioattivo per carità, ma comunque tossico.

Ma quelli che poi prestano i primi soccorsi e che raccolgono le macerie in queste sciagure lo sanno? Qualcuno glie lo dice? Io credo di no, e invito tutti a stare alla larga dai relitti di qualunque velivolo che si fosse schiantato nelle vicinanze, per non dover andare a far compagnia a quei poveri soldati affetti dalla cosiddetta sindrome del golfo, che però a mio avviso, anche se è brutto dirlo, se la sono cercata.

Riferimenti:
Wikipedia - Uranio
www.uranioimpoverito.it

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17 ottobre 2007
Sony infetta, Ericsson crolla
Il titolo Ericsson crolla alla Borsa di Stoccolma perdendo il 25% del suo valore, perdita destinata a compensarsi (spero) domani perché a quanto pare è dovuta ad un aumento delle vendite inferiore alle previsioni, con conseguente calo di rendita. Al di là dell'assurdità di basare un giudizio economico sulla derivata seconda nel tempo delle vendite, quando penso a Ericsson penso più che altro ad un grande produttore di elettronica per telecomunicazioni. Un'azienda che in passato ha prodotto degli ottimi telefoni (ricordate il t39?), finché non è stato possibile infilarci dentro della tecnologia "sporca" e invasiva, fino a quando insomma si è "messa con" Sony, Il gigante nipponico ambasciatore e promotore del peggio che la scienza non bellica si possa inventare.

Ok, ora che ci sono è il caso di dire due cose sui prodotti Sony che difficilmente vi diranno i rivenditori. Partiamo dai lettori Mp3: belli eh, per carità, ma se io per esempio non avessi né Windows né Mac OSX? Devo comprarmelo, e oltretutto devo pure installarmi un "programmino" da 150 MB, tra l'altro contenente un sospetto rootkit, noto ai più come Sonic Stage. Questo simpatico software dovrebbe renderti la vita molto più facile, se hai deciso di affidargli (affidare a Sony) la gestione di tutta la musica che hai sul PC, e se sei sicuro che per tutta la vita del tuo PC non reinstallerai mai il sistema operativo (cosa plausibile con un Mac, ma con Windows...). E se invece volessi usarlo semplicemente per trasferire sul lettore i files che voglio ascoltarmi? In questo caso la procedura è semplice: devi importare (macheccazzo vuol dire?) i files che ti interessano, inserire/correggere i dati del brano, quindi procedere al trasferimento. In questo modo i files vengono salvati in maniera criptata sul dispositivo e non è possibile recuperarli se non si dispone più del file originale.

Non molto diverso dall'iPod diciamolo, ma sicuramente più cattivo, perché finalizzato alla diffusione del più bieco e unfair DRM, come i CD della BGM per intenderci. Della Sony BGM per la precisione, etichetta che non si vergogna a vendere CD con sistemi di protezione anti-copia che rendono il disco illeggibile dai vecchi lettori, e comunque sempre facilmente copiabile. Lo stesso DRM che è radicato nella specifica Blue-Ray, lo standard di Sony per l'alta definizione. Non un mezzo passo indietro insomma, non un'apertura. I sistemi chiusi, come Sony devono crollare, mi spiace per i dipendenti che creano dei prodotti davvero validi e "fighi", ma sono disposto ad avere un lettore Mp3 "brutto" se posso leggerci i files che ho caricato su come su una chiavetta, e che quindi sono ancora miei.

Ce l'ho coi DRM se non si era capito, ce l'ho con Sony, e ce l'ho con chi ci si allea: Ericsson nella fattispecie. Spero solo che l'economia europea non venga danneggiata troppo da questa infezione virale asiatica che ancora non conosce vaccino.

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15 ottobre 2007
[Blog action day] Pannelli da invidia
Forse aderire a queste iniziative mi fa sentire un vero blogger, come se dovessi dimostrare qualcosa a qualcuno, e come se del resto non parlassi mai di ambiente, e come se ultimamente quello ambientale non fosse un tema inflazionato e strumentalizzato, ma, tant'è, con grande abbondanza di virgole, mi associo anche io al Blog Action Day.

Bloggers Unite - Blog Action Day

E lo faccio con una piccola riflessione personale in merito ad una notizia che è passata dai telegiornali giusto ieri, quella della scoperta, da parte della forza dell'ordine di turno, di un traffico intermediterraneo nientemeno che di pannelli solari. Sì, proprio quelli fotovoltaici dell'ordine del metro quadro e della decina di chili, imbullonati a botte di cinquantine per volta sui tetti dei palazzi o in grandi distese di cemento gettato all'uopo, comprati dalle amministrazioni locali coi soldi pubblici o dai privati con l'aiuto delle sovvenzioni statali (sempre soldi pubblici). Quelli che, anche se sottratti dai magazzini alla vigilia dell'installazione, non passano inosservati sotto le ascelle di uno col passamontagna, la calzamaglia nera e l'andatura circospetta; quelli insomma che è praticamente impossibile rubare senza un aiutino... che ne so, l'aiuto del pubblico o la telefonata a casa.

Ma non è là che voglio arrivare. A pensar male si sa, si fa peccato ma ci si azzecca, ma soprattutto sono capaci tutti. La mia riflessione verte sull'esistenza di un mercato clandestino dei pannelli fotovoltaici, una tecnologia promettente ma ancora molto costosa. Una tecnologia tanto appetitosa da fare gola a quei paesi dell'Africa settentrionale dove di sole ce n'è da vendere, ma di soldi da investire in energie pulite nemmeno l'ombra; talmente gola da spingerli a rubarcela. Non sarà questo un segnale che forse forse piuttosto che spendere miliardi in centrali nucleari che entreranno in produzione tra vent'anni, quando l'uranio al chilo varrà probabilmente quanto lo zafferano, sarebbe meglio dirottare qualche bel milioncino in questa manna che ci invidia chi non se la può permettere?

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14 ottobre 2007
Luoghi comuni sui preti
Mi convince poco la mossa del prete che rivela la propria omosessualità su La7, e che poi ritratta dicendo di essersi «dichiarato gay per smascherare chi lo è realmente». Allora io per redimere gli assassini dovrei ammazzare qualcuno? Ma per piacere! E poi perché lo avrebbe fatto? E perché dichiararsi anonimamente? Mi ci vogliono circa due decimi di secondo poi per indignarmi ed avere sempre più schifo di questa chiesa (volutamente minuscola) ipocrita che "licenzia" gli omosessuali ma continua a non muovere un dito nei confronti di Christian von Wernich, prete argentino macchiatosi di assassinio e torture, condannato dalla giustizia del suo Paese e coperto dall'istituzione della sua professione di fede (ancora volutamente minuscola). Come dire: "meglio assassino che ricchione"

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12 ottobre 2007
Il Regno delle Banane
Non sono scomparso. Sono ancora vivo, ancora qui e sempre più indignato. Ma cos'è successo durante questa mia piccola assenza?

  • C'è stato uno pseudo-referendum sul welfare, inutile perché il risultato si conosceva già prima.
  • È stata sfornata una finanziaria.
  • Un italo americano ha vinto il Nobel per studi che se avesse condotto qua il Papa l'avrebbe messo al rogo.
  • La gente ha iniziato a dimenticarsi della Birmania, ci risentiamo tra vent'anni.

Tutto regolare insomma, nulla di nuovo nella Banana Republic. Tra l'altro, lo sapevate che l'Italia non è l'unico Stato europeo che si autoattribuisce il nome del frutto tropicale falliforme? Settimana scorsa nell'aeroporto di Valencia (Spagna) i dipendenti del servizio di sicurezza erano in sciopero, e tra i vari striscioni uno in inglese mi ha colpito particolarmente: titolava «The Banana Kingdom of Spain». Insomma, che ti chiami Giorgio Napolitano o Juan Carlos di Borbone poco cambia, dove vai se la banana non ce l'hai?
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05 ottobre 2007
Strumento del potere
Al pari dello scettro si tiene in mano, utilizzandolo vistosamente e con enfasi, affinché in chi lo possiede tutti possano riconoscere il capo. Chiunque ne ha almeno uno. Può farti sentire un re, anche se solo nel tuo piccolo spazio. Ti da il potere decisionale, o meglio ti illude di darti questo potere, in realtà è solo un potere di scelta. Può darti il controllo: il controllo dell'accesso all'informazione, il controllo sul livello di invasività della stessa, e molti altri eventuali controlli; ma forse il potere più grande che ti dà è quello di spegnere quel martello elettronico che ti sta lobotomizzando.

Il telecomando
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01 ottobre 2007
Biomasse: ambientalismo o lobby?
Quello dell'energia è un tema che mi sta particolarmente a cuore e non posso non dire la mia, anche se posso sembrare utopico e sognatore. Quando si dice che il petrolio sta finendo e bisogna iniziare a emanciparsi dal suo utilizzo non bisognerebbe fare l'errore che si è sempre fatto, quello cioè di buttarsi a capofitto nella ricerca di un altro carburante o bene materiale di consumo da sfruttare/consumare. Prima c'era la corsa all'oro, poi al carbone, poi al petrolio, poi ai Winnie The Pooh attaccati al cellulare.. è la stessa cosa: si cerca un bene di consumo per poterlo vendere. Tramite l'utilizzo di un carburante si vende energia, ed io, avendo avuto una formazione scientifica, non posso che trovare un controsenso nel concetto di consumare energia, l'energia NON SI CONSUMA!

E con molta amarezza non rimango sorpreso dal fatto che il sistema mondo stia premiando quell'unica scelta che sembra andare d'accordo con i movimenti ambientalisti, per ora, e con la logica lobbistica del consumo di carburanti: le biomasse. Perché per ora? Perché saranno pulite quanto vuoi, ma anche le biomasse, esattamente come le scoregge, emettono anidride carbonica bruciando. Ma per il momento, dai che gli va bene! Destiniamo tonnellate di raccolti alla produzione di biocombustibili invece che alla produzione di pane e pasta. Ma il mercato è crudele, se l'offerta di pane e pasta scende e la domanda no, la cosa lui (il mercato) la risolve facendo levitare i prezzi, e come dargli torto? Chissenefrega se un chilo di pasta mi costa 3 euro, finalmente posso mettere l'alcol nella benzina (o l'olio di colza nella nafta) e risparmiare qualche centesimo al litro!

Ieri sera a Terra, il programma di approfondimento del Tg5, il rotocalco di Panorama, la gente di Manhattan si chiedeva se fosse meglio (dal punto di vista ecologico o etico, ma alla fine le due questioni tendono a coincidere) consumare prodotti alimentari biologici o locali. Il problema era sostanzialmente questo: quelli biologici non hanno pesticidi e sono più sani, ma per arrivare fin qui percorrono migliaia di chilometri sui tir. Che dilemma.. è tanto difficile rispondere? È meglio biologico E locale! Cosa centra questo con l'energia? A prima vista niente, ma la logica che ci sta sotto è la stessa: il sistema punta sempre alla centralizzazione della produzione: dell'energia, dell'acqua minerale, e anche dei prodotti biologici.

La risposta, per l'energia come per i prodotti alimentari, è chiaramente nella decentralizzazione. Perché devo usare un carburante che posso solo comprare, e a caro prezzo, quando posso usarne uno che, oltre ad essere infinitamente più pulito, mi posso produrre, anche se magari solo in parte, da solo? Parlo ovviamente dell'idrogeno, la molecola più semplice dell'universo, anche Dodò dell'Albero Azzurro la tirava fuori dall'acqua in una puntata. Sarebbe tanto rivoluzionario mettersi un pannello fotovoltaico sul balcone per tirare fuori qualche goccia di idrogeno da infilare di nascosto nel serbatoio della macchina? Quando chiunque potrà prodursi energia pulita (col sole, col vento, con la fossa biologica) a costi relativamente contenuti, allora il mercato inizierà ad essere spietato anche con chi vende energia, ma per arrivare a questo, non ci sono scappatoie, l'unico vettore energetico usabile rimane l'idrogeno.

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