La verità è che nessuno ha mai pensato alla pace mentre delineava gli obiettivi della missione Antica Babilonia, l'interesse comune di tutto l'occidente è sempre stato tenere a freno il prezzo del petrolio, la vera arma di distruzione di massa che Bush Jr. cercava in Mesopotamia, e che ha trovato. Non è stato necessario il gesto plateale di Saddam Hussein (un genio del crimine, ma sempre un genio) nel '91 per capirlo, quando battendo in ritirata dal Kuwait diede fuoco alle centinaia di pozzi che il suo esercito trovava sul cammino, diffondendo il forte messaggio a chi non l'avesse ancora capito che le guerre non si fanno per esportare la democrazia, bensì per importare le risorse. In quel frangente Saddam salvò la pellaccia proprio perché gli americani erano più interessati a spegnere i roghi che bruciavano il loro (ma anche il nostro) prezioso melmone fossile piuttosto che ad inseguire il brutto cattivaccio.

Il prossimo turno a questo punto potrebbe essere dell'Iran, lo stato canaglia, quello che vuole investire nell'energia nucleare, rischiando di aumentare eccessivamente la domanda (e quindi il prezzo) dell'Uranio nei prossimi 20-30 anni, quando il petrolio sarà troppo caro per continuare a usarlo nella produzione di corrente elettrica. Come? È detto "canaglia" perché con la scusa dell'energia utilizzerebbe la tecnologia acquisita per la produzione di bombe atomiche? Beh, è probabile che lo faccia, ma fino ad ora chi è stata l'unica canaglia che ne ha sganciate? Comunque non credo che sarà così facile questa volta, visto che i russi e i cinesi non sono molto d'accordo con Washington, e che bene o male l'ombra di George Senior ha fortunatamente ancora paura di una terza guerra mondiale.